ELABORAZIONE DEL LUTTO
Il vissuto di lutto non rappresenta, di per sé, un fenomeno patologico e non implica sempre il ricorso ad un intervento psicoterapeutico; detto questo, si tratta comunque di un processo impegnativo, non facile da vivere, a prescindere dagli eventi che hanno determinato la perdita.
Le reazioni al lutto sono sempre personali e soggettive perché dipendono da diversi fattori, possono durare un tempo molto variabile a seconda del tipo di perdita e del modo personale che chi sopravvive ha di affrontare la perdita.
Le persone spesso cercano di fuggire all’elaborazione del lutto al fine di evitare il dolore e il dispiacere, seppellendoli di conseguenza in qualche parte di se stessi e sperando che non sia più necessario affrontarli. Possiamo infatti notare come alcune persone si immergano nel lavoro e negli impegni per cercare di dimenticare e non risentirne, altre si buttano sul cibo, droghe o alcool, altre ancora santificano il defunto. Tutte reazioni che, se ripetute eccessivamente, possono avere effetti negativi: l’elaborazione corretta del lutto è necessaria per l’equilibrio e la salute di ogni persona.
Siccome non è possibile annullare o nascondere il dolore è meglio affrontarlo, evitando a sé e agli altri le conseguenze spesso drammatiche della depressione, del muro del silenzio, degli incidenti, delle malattie che si moltiplicano quando ci si sente più deboli e negativi.
Dopo una perdita possono presentarsi sintomi a livello cognitivo, emozionale, comportamentale, somatico e relazionale.
E’ difficile riuscire ad elaborare il lutto da soli perché per esprimere a pieno tutte le proprie emozioni si ha bisogno di qualcuno, di essere ascoltati e compresi, accompagnati con empatia da una persona o gruppo che fungano da “contenitore”.
E’ possibile elaborare il lutto anche dopo diversi anni dall’accadimento piuttosto che non farlo mai, trasformando quello che è un blocco doloroso in un’ opportunità di crescita e maturazione personale.